mercoledì 7 aprile 2010

50 anni di Doc Martens

Dalle ribellioni punk degli anni Settanta alle passarelle dell'alta moda.

Dr. Martens è un marchio di calzature, anfibi soprattutto, prodotte dalla R. Griggs & Co. di Wollaston, in Inghilterra. Oltre alla particolare foggia, quello che le caratterizza, è la suola con cuscinetto d'aria brevettata dal medico tedesco Klaus Maertens, per una scarpa ortopedica a seguito di un incidente ad un piede, durante la Seconda guerra mondiale.
I primi ad indossarle furono i soldati, poi i lavoratori, gli operai e i postini. Arrivarono persino ai piedi dei poliziotti, costretti ad annerire le inimitabili cuciture gialle. Gli anfibi diventarono il simbolo di orgogliosa appartenenza alla classe lavoratrice.

Il vero boom venne con l'esplosione delle sottoculture, primi su tutti gli Skinheads, ma a anche mods, punks e "boot boys", ovvero i ribelli dediti solo a pub e stadio. La spinta decisiva per la loro diffusione la ricevono da Pete Townshend degli Who il frontaman della band culto dei modernisti in parka verde e lambretta fa diventare gli anfibi un simbolo. I modelli si moltiplicano. Si passa dai tre bottoni ai ben più impegnativi dieci bottoni. Il mito cresce con l'affacciarsi sulla scena degli skins. Nati dalla costola più "dura" dei mods, le teste rasate vedono in quegli anfibi la summa delle loro caratteristiche: sono resistenti, spartani, con pochi fronzoli, pratici. Comodi al lavoro e utili in caso di rissa. Da quel momento il binomio skins-dr martens diventa indissolubile e prosegue fino ai giorni nostri. Moltissime foto d’epoca ritraggono centinaia di teste rasate con gli anfibi in bella mostra. La santificazione arriva sul finire degli anni Sessanta, quando la band skinhead Reaggae Symarip incide Skinhead Moonstom. Note che parlano del modo di camminare (moonstomp) tipico degli skins che indossano Dr. Martens e che, per via dei cuscinetti d'aria, sembrano "camminare sulla luna".

La politica complica le cose nei primi anni Ottanta, quando un'ondata xenofoba investe l'Inghilterra trasformando moltissimi skins in militanti delle organizzazioni di estrema destra. Nessuno ha intenzione di rinunciare alle Dr. Martens ed ecco spuntare il modo per distinguersi: lacci bianchi per chi si schiera a destra, lacci rossi per chi si schiera a sinistra. ci si mette di mezzo anche lo stadio, almeno fino alla metà degli anni Ottanta (quando subirono l'avvento del movimento casual e delle sue scarpe da tennis) i Dr. Martens sulle gradinate la fanno da padroni. Troppo per la polizia che perde la pazienza a causa dei notevoli danni che quelle suole facevano durante le risse. La soluzione? Prima di entrare allo stadio, via i lacci, così da rendere innocuo l'anfibio. Ma questo non basta a spezzare il legame, basta ricordare che una tribuna di Upton Park, lo stadio del West Ham, è chiamata proprio Dr. Martens Stand.

Purtroppo i tempi cambiano e quello che era un simbolo di rivolta, antagonismo e ribellione ha visto aprirsi le porte dello showbitz e del glamour. Adesso, l'anfibio che consumava le piovose strade inglesi, calca le passerelle di Hollywood. Chiunque può averlo ai piedi: dall'avvocato in libera uscita, alla velina alla ricerca del guizzo modaiolo.
Ma chi alle tradizioni ci tiene sa che "più di ogni altra cosa nella testa resta il suono. Quel sordo e attutito contatto con il terreno. Che annunciava la presenza del simbolo, trasversale, di tutte le sottoculture nate in riva al Tamigi e diffuse nel resto del mondo."
Tanti auguri Dr. Martens. Quei cinquant'anni tra le pieghe del
cuoio e le suole di gomma si vedono poco. Lo stile è rimasto, nonostante gli anni.



MaR°annina