martedì 11 novembre 2008

Si è spenta la voce di Mama Afrika

Il vero nome di Miriam Makeba (meglio nota come Mama Afrika) era Zensile Makeba Qgwashu Nguvama Yiketheli Nxgowa Bantana Balomzi Xa Ufnu Ubajabulisa Ubaphekeli Mbiza Yotshwala Sithi Xa Saku Qgiba Ukutja Sithathe Izitsha Sizi Khabe Singama Lawu Singama Qgwashu Singama Nqamla Nqgithi si perché in Sudafrica, dove la cantante venne alla luce nel 1932, i nascituri prendono il nome di tutti i propri antenati maschi, spesso il primo nome è seguito da una o due parole, che dicono qualcosa del carattere della persona; questo fa si che un vero nome africano sia una specie di storia.
La sua personale l'aveva resa famosa a livello mondiale, non solo come cantante, ma soprattutto per essersi battuta contro il regime dell'apartheid che aveva dilaniato il suo Paese, diventando per questa ragione delegata delle Nazioni Unite. Questo suo impegno contro la segregazione razziale le era costato una dura reazione del governo sudafricano che nel 1963 (in pieno regime di apartheid) l'aveva costretta all'esilio ed aveva messo al bando tutti i suoi dischi. Per rimettere piede nella su madre patria, Miriam Makeba ha dovuto aspettare quasi 30 anni: soltanto nel 1990, infatti, Nelson Mandela riuscì a convincerla a tornare nella terra dove era nata (sua madre era di etnia swazi e suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa).
Aveva vissuto prima in Europa e poi negli Stati Uniti, proprio in quella lunga fase della sua vita, espresse il meglio di sé nel campo artistico. Negli Stati Uniti d’America la cantante incide le sue canzoni più conosciute: Pata Pata, The Click Song e Malaika.Nel 1968 si sposa con Stokely Carmichael, un attivista per i diritti civili, scatenando grandi polemiche negli Stati Uniti e rallentando notevolmente la sua carriera. Nel 1973 si separa dal marito con il quale si era trasferita in Guinea e quasi dieci anni dopo, nel 1985, dopo la morte della sua unica figlia, Bongi, torna a vivere in Europa. Nel 2005 decide di dire addio alla scena e allestisce un memorabile tour, che tocca tutti i Paesi del mondo nei quali si era esibita.
Domenica scorsa mentre a Sevilla andava in scena in prima nazionale “Gomorra” di Matteo Garrone, accolto calorosamente da un pubblico spagnolo che all’uscita dalla sala sembra stordito da tanta cruda verità, a Castel Volturno davano l’addio definitivo alla cantante che aveva voluto partecipare a tutti i costi, nonostante le non brillanti condizioni di salute, al concerto anticamorra a sostegno di Saviano, e che colta da un malore non è nemmeno riuscita ad arrivare all’ospedale più vicino.
Il pubblico accorso per testimoniare il proprio impegno civile, le ha riservato l'ultimo, indimenticabile applauso. Aveva speso tutta la sua vita per l'impegno civile ed è morta proprio nel luogo-simbolo della lotta alla criminalità ed alla sopraffazione.

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