venerdì 16 dicembre 2011

Bansky is back, again!

Di lui sappaimo solo che è nato a Bristol, che esordisce a Londra nel 2000 raffigurando gli ormai celebri "topi teppisti". I suoi stencil in pittura nera impiegheranno poco ad invadere i muri scrostati della città. I personaggi che vi sono raffigurati – poliziotti londinesi omosessuali, ragazzi col volto nascosto che lanciano fiori come se fossero molotov – destano ancora sentimenti opposti: molti li amano profondamente altri li odiano, irrimediabilmente. 
Si è intrufolato nei musei, negli zoo, nelle gallerie e nei negozi di tutto il mondo, divetando l’indiscusso re della guerrilla art: un manifesto esplicito, un'aspra provocazione nei confronti dell’establishment, del potere, della guerra e del consumismo. Oggi Banksy non è solo un fenomeno di costume, ma la sua imponente presenza sulla scena internazionale ha costretto il mondo dell’arte a fare i conti con il suo linguaggio. Ecco un video che celebra questo geniale interprete figurativo del nostro mondo:
 



1 commento:

  1. Su Rai5 hanno da poco trasmesso un film di Banksy su Banksy stesso e, ancor più, su un videoamatore francese (Thierry Guetta) che ha iniziato col filmare i più importanti street artist, fu il primo che ebbe il permesso di riprendere Banksy, e ora è divenuto lui stesso un artista, conosciuto come Mr. Brainwash.

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